Displasia dell’anca
- marco gianellini
- 23 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min

La displasia dell’anca (nota anche come CHD - Canine hip dysplasia) é una delle prime patologie scheletriche ereditarie studiata nel cane.
Fu descritta per la prima volta nel 1935 da Schenelle che la definì come “una turba dello sviluppo che causa un’insufficiente stabilità dell’articolazione”.
Ma cos’è esattamente?
È una patologia ortopedica non traumatica molto frequente durante il periodo di accrescimento.
Le parti colpite sono:
Testa del femore
Acetabolo
Capsula legamentose (che racchiude l’articolazione)
Quando si sviluppa la displasia si ha una malformazione a carico dell’articolazione così-femorale che si forma tra la testa del femore e l’osso del bacino.
La malattia provoca dolore e instabilità articolare fino a presentare difficoltà di deambulazione e una compromissione delle prestazioni fisiche.
L’articolazione coxo-femorale sorregge tutto il tronco posteriore; è importante pertanto riconoscerla in tempo ed intervenire in modo tempestivo.
Quindi quali sono i primi segnali e sintomi a cui prestare attenzione?
Zoppia
Andamento lento
Difficoltà nell’ alzarsi e/o nel sedersi
Caratteristica corsa “a coniglio” (il cane saltella con gli arti posteriori stretti e paralleli)
Dolore in deambulazione
Fondamentale pertanto una di gnosi precoce in modo da intervenire in modo tempestivo per ridurre o arrestare l’espressione della malattia.
La prima diagnosi è già possibile a partire dalla 15/18 settimana effettuando una radiografia in sedazione.
Successivamente, quando il cane avrà raggiunto la maturità scheletrica (dopo i 12 mesi per la maggior parte delle razze), sarà possibile eseguire le radiografie ufficiali.
Dalle lastre sarà possibile classificare il grado di displasia dove “A” è il punteggio migliore mentre “E” il peggiore.
Quindi come curare un cane displasico?
La displasia dell’anca è una condizione cronica che non può essere completamente curata, ma può essere gestita in modo efficace per migliorare la qualità della vita del nostro cane riducendo il dolore, migliorando la mobilità e rallentando la progressione della malattia.
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